Come sopportare in me questo estraneo? Questo estraneo che ero io stesso per me? Come non vederlo? Come non conoscerlo? Come restare per sempre condannato a portarmelo con me, in me, alla vista degli altri e fuori intanto dalla mia?...
oggi mi concedo una citazione illustre...la frase qui sopra è tratta da uno dei romanzi, a mio giudizio, più belli di Pirandello esattamente Uno, nessuno, centomila.
Oggi più che mai mi viene da riflettere sull'ossessione che tanti hanno di apparire, dimenticandosi (ahimè!!!) di quello che sono in realtà, rincorrendo forsennatamente ciò che in realtà non sono. Il rischio è quello di vivere la vita di qualcun'altro, senza rendersi conto che probabilmente sarebbero stati molto più felici nel vivere la propria, senza preoccuparsi del giudizio degli altri.
Fondamentalmente credo infatti che sia proprio questo il problema di fondo...il preoccuparsi troppo di quello che pensano gli altri, in ogni momento della propria esistenza, cercando di non deludere mai le aspettative di chi li circonda. Come se poi chi ci circonda sia sempre lì pronto ad esprimere sentenze e giudizi...e soprattutto a preoccuparsi dei fatti altrui...
Credo che tutto ciò sia davvero triste e soprattutto sia fonte di enormi frustrazioni...com'è possibile non scoprire la propria identità e la propria indole neppure con le persone che si amano, a cui si vuole bene e che magari vivono con noi 24 ore su 24??? per quel che mi riguarda sarebbe praticamente impossibile...solitamente il mio istinto tradisce sempre la mia razionalità e anche in situazioni in cui forse sarebbe più opportuno essere attenti a ciò che si dice non riesco a trattenermi...
ma tutto sommato credo sia meglio così...chiunque mi conosce un po' di più e non si è fermato semplicemente al mio apparire sa che non potrei mai essere quello che non sono...non riuscirei mai a mentire o anche solo omettere una parte di me con le persone a cui voglio bene e a cui tengo maggiormente...
probabilmente se dovesse essere così mi sentirei di pensare che quelli con cui non mi comporto spontaneamente presentando la vera me stessa non sono miei veri amici...partendo comunque dal presupposto che non ce la farei mai...
tutta la riflessione o paranoia che trovate qui è derivata dall'email arrivata da una persona conosciuta solo di recente, che mi chiedeva una mano nel superare la delusione avuta di recente da una carissima amica che viveva, in ogni momento sia con gli amici, che con familiari e fidanzato, una vita non sua per paura di doversi scontrare con il giudizio di tutti loro...il racconto di questa ragazza mi ha lasciata sconcertata (come direbbe il buon melilli...riferimenti valido solo per chi lo conosce!!!!) e mi ha fatto molto pensare...
l'unico consiglio che mi sono sentita di darle è che forse questa sua amica deve essere aiutata...e se non accettasse l'aiuto di chi la ama, forse non se lo merita!
spero di avere da voi ulteriori consigli da elargire a questa persona...che conosco da poco, ma alla quale sento di volere già molto bene!
martedì, luglio 25, 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento