Torno con poche parole...quelle raccolte in una canzone, quelle che riassumono il ronzio che in questi giorni occupa la mia testa e quelle che forse vorrei dire, ma non sono ancora preparata a pronunciare e quelle che non avrei voluto sentir proferire...insomma parole, piccoli segni su un foglio, in questo caso uno spazio virtuale che lascio per chi sa...
Le mie parole sono sassi, precisi e aguzzi, pronti da scagliare, su facce vulnerabili e indifese, sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi, che accendono negli occhi infinite attese sono gocce preziose, indimenticate, a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato, un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato, sono foglie cadute, promesse dovute, che il tempo ti perdoni per averle pronunciate sono note stonate, sul foglio capitate per sbaglio, tracciate e poi dimenticate, le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire, lo ammetto
strette tra i denti, passate, ricorrenti, inaspettate, sentite o sognate…
Le mie parole son capriole, palle di neve al sole, razzi incandescenti prima di scoppiare, sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare, piccoli divieti a cui disobbedire, sono andate a dormire, sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare fanno come gli pare, si perdono al buio per poi continuare Sono notti interminate, scoppi di risate, facce sovraesposte per il troppo sole, sono questo le parole, dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose Sono mio padre e mia madre, un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire, le parole che ho detto, e chissà quante ancora devono venire…
strette tra i denti risparmiano i presenti, immaginate, sentite o sognate, spade, fendenti, al buio sospirate, perdonate, da un palmo soffiate
mercoledì, novembre 12, 2008
giovedì, settembre 04, 2008
volevo fare l'idraulica!!!!!
Tutta la faccenda ha del paradossale...e pensare che solo un paio di anni fa mi sono ritrovata a difendere un fantomatico idraulico polacco, preso a simbolo del "lavoratore migrante", gentilmente concesso dalla direttiva europea sui servizi, la direttiva Bolkestein. Sempre la sottoscritta, oggi, si ritrova in balia di quello stesso idraulico, questa volta non più polacco, ma italianissimo, contro il quale si direbbe (almeno così sostiene N.g. nel suo articolo su LaStampa di martedì 2 settembre) io e gli altri giovani democratici avremmo puntato il dito. Certo che la fantasia dei giornalisti ha i confini sempre più ampi e soprattutto l'assurda immaginazione di qualche presuntuoso spirito critico o forse farei meglio a dire tuttologo sta assumendo dimensioni preoccupanti. Pomo della discordia un cortometraggio dall'ironico titolo "ESISTERE! ESISTERE! ESISTERE", ma perchè non ho fatto l'idraulico" che il gruppo di Classe Creativa presenterà questa sera alla Festa Democratica di Milano e che raccoglie le testimonianze in presa diretta di giovani creativi milanesi (e non giovani del Partito Democratico!!!!!!!) che si raccontano. Di fronte a questo video, il signor N.g. che ha avuto la fortuna di vederlo mentre era ancora in fase di ultimazione e quindi non nella sua forma definitiva, ha letteralmente preso fischi per fiaschi, interpretando a suo piacimento le parole degli intervistati e traendo deduzioni che niente e nessuno avrebbe potuto di certo ugualiare (forse semplicemente perchè del tutto false e tendenziose?). Tra le deduzioni errate infatti prima di tutto c'è il presunto disprezzo che la classe creativa avrebbe maturato e alimentato perfidamente negli anni nei confronti degli idraulici, da sempre professionisti ricordati per la capacità di far fronte alle emergenze e per il fascino che mostrano in divisa da lavoro.
insomma niente che sia vero e niente che sia riportato ne dalle testimonianze raccolte nel video, ne dall'intento del gruppo di Classe Creativa. Ma sarà mai possibile? Di fronte a questo clima di botta e risposta, a questo infangare sempre tutto e tutti con non so bene quale scopo, mi sorge davvero spontanea una domanda: ma perchè MAI non ho fatto l'idraulico???????????
martedì, giugno 24, 2008
il suo nome è Giancarlo
questo è decisamente un giorno da segnare, evidenziare, ricordare e memorizzare in ognuna delle vostre agende. finalmente dopo tre anni di ossequioso silenzio, dopo un'acuta osservazione del suo abbigliamento, delle sue letture, delle sue espressioni, dei suoi movimenti, dei suoi sguardi ho raccolto tutto il mio (pochissimo!) coraggio e mi sono presentata...si chiama Giancarlo e come già sapevo (dato che sono tre anni che lo sento chiacchierare sulla metropolitana) ha una voce profonda ed un sorriso bellissimo, disarmante. Un primo passo l'ho compiuto, con il terrore che lui possa (con tutte le ragioni di questo mondo!) pensare che io sia una pazza scatenata...una mitomane furiosa, una donna megalomene e del tutto fuori di testa, che probabilmente dopo questa stretta di mano gli ossessionerà la vita...
ora mi scatta il melodramma (voi immaginate una musichetta di sottofondo, degna dei migliori film drammatici della storia del cinema!)! se solo sapesse quante volte ho aspettato che salisse sul quel vagone, quante volte ho sperato di incrociare il suo sguardo, un suo sorriso, di incontrarlo (come qualche volta è capitato!) di vederlo in un luogo che non fosse un trenino sotterraneo della pareti celesti. se solo immaginasse quante notti giancarlo ha fatto parte dei miei sogni, quante volte ho sperato che la sua mano sbattesse sulla mia spalla e che girandosi mi chiedesse scusa, quante volte ho immaginato di chiedergli se quella stessa sera fosse impegnato e se avesse voglia di fare una passeggiata...quante volte ho desiderato cantare con lui, trovarmi con lui sotto un palco, ballare, ridere, scherzare...sapere cosa si nasconde dietro a quel sorriso rivisto infinite volte e cercato tra le facce della gente che popola la metropolitana ogni mattina. ma sarà possibile desiderare tutto ciò? sarà possibile emozionarsi a tal punto per un perfetto sconosciuto???
ancora mi tremano le gambe se ripenso alla sua stretta di mano, alla sua voce che pronuncia il suo nome e alla sua espressione di sorpresa nel vedermi avvicinare e lui e nel presentarmi, banalmente, senza troppi giri di parole, ma con un'emozione forte che credo abbia percepito...
e ora? !?
mercoledì, maggio 21, 2008
aiuto, c'è un uomo nel mio bagno!
questa devo proprio raccontarla...stamattina arrivo in ufficio e, dopo aver sistemato le mie cose, comodamente sulla scrivania che somiglia più al banco di un suk (mercato marocchino) che ad un tavolo da lavoro, mi accomodo nel mio lussuoso bagno. da quando ho cominciato a lavorare in questo ufficio (sono precisamente appena trascorsi tre anni) mi chiedo in continuazione chi abbia avuto l'idea di mettere la doccia in sto bagno e soprattuto se qualcuno mai l'abbia utilizzata. l'unico uso che ne faccio io è per quei miseri esseri viventi che ogni tanto mi porto in ufficio, dicesi piante, e che nonostante le mie premurose cure ed attenzioni (!!!) tirano sempre le cuoia. mah. comunque a parte le digressioni a cui non sono per ora in grado di dare risposta, questa mattina entro in bagno e mi accomodo e ad un certo punto sento degli strani rumori provenire dalla finestra. non capisco bene cosa siano, sembano fruscii, foglie secche che si spostano, ma non arrivo a comprendere dove e verso dove. dopo qualche secondo di silenzio compare una voce e finalmente tutto mi appare più chiaro e anche un po' anomalo: c'è un uomo che cammina su quella specie di terrazzino che si vede subito fuori dalla finestra del mio bagno. ODDIO C'E' UN UOMO NEL MIO BAGNO, penso. e ora cosa faccio? sgattaiolo fuori dal locale di servizio, sperando che non mi abbia vista, con una buona dose di imbarazzo e mi chiedo: ma sarà mai possibile non riuscire a trascorrere neppure quei pochi minuti che dobbiamo dedicare a noi stessi in santa pace???? per qualunque risposta vi rimando a "Sogno B", una delle canzoni migliori di Daniele Silvestri.
martedì, maggio 20, 2008
sogno o son desta?
Per favore rassicuratemi e ditemi che qualche volta è successo anche a voi! sono ben due settimane che ogni mattina, più o meno alla stessa ora, (intorno alle 4!) mi sveglio dopo aver fatto il medesimo sogno...tutte le notti infatti sogno che salgo sulla metropolitana e incontro il fatidico uomo del metro. Insomma un vero e proprio sconosciuto irrompe nei miei sogni, ogni notte, con cadenza regolare. Forse parlare di sconosciuto non è poi così appropriato, dato che il suddetto ragazzo lo incrocio, da tre anni a questa parte, praticamente ogni giorno sullo stesso vagone della metropolitana (siamo evidentemente due abitudinari!) alla stessa ora. Dato che da tre anni lo osservo leggere, muoversi, chiacchierare, guardare, pensare, ascoltare. Dato che in questi tre anni ho imparato come si veste, che occhiali porta (montatura sottile in metallo, con le stanghette blue), che ha un minuscolo orecchino al lobo sinistro, che ha i piedi piccoli e una voce grande e profonda, che quando sorride diventa bellissimo (tiziana non fare obiezioni, l'aspetto esteriore non è tutto, ma il sorriso è fondamentale!) che legge La Repubblica e Linus (questo l'ho scoperto giusto stamattina!). Insomma un quasi perfetto sconosciuto fa irruzione nei miei sogni e io cosa dovrei fare???? Raccontarlo a lui, ammesso di riuscire mai a trovare il coraggio, raccontarlo ad uno psicanalista? per ora mi limito a raccontarlo qui, in attesa di suggerimenti. Potete aiutarmi?
martedì, aprile 08, 2008
tutta la vita davanti
Con questo nuovo film Paolo Virzì mostra tutto il suo splendore. Dopo aver affrontato il ritratto del maestro che aiutò Napoleone nel suo esilio sull'Isola d'Elba, Virzì torna ai suoi temi più cari: la divisione della nostra società tra chi arranca, ma tenta sempre di sopravvivere e chi, con mezzi faticosamente conquistati invece può permettersi di affrontare, pur sempre arrancando, la vita con intelligenza. Nella prima categoria ovviamente si annoverano gli ultimi moderni, quelli che non hanno studiato, quelli che vivono in case semi abbandonate, che guardano il Grande Fratello e seguono appassionatamente le vicende dei suoi protagonisti. Ma in questa stessa categoria rientrano anche quelli che vivono in case di lusso, rigorosamente leopardate, con armadi stracolmi di vestiti e che si rifugiano nella fantasia, in una vita che non c'è, fatta di amori e gravidanze immaginarie.
Alla seconda invece appartiene Marta, mia omonima, filosofa quanto me, pronta ad arrabattarsi in professioni improvvisate, pur di vivere e di riuscire, nei ritagli di tempo, a coltivare il proprio sogno.
Quel che è certo è che Virzì ci regala la fotografia di uno spaccato del nostro mondo di oggi, dell'Italia nel 2008 e dei giovani o meno giovani che la abitano e la vivono. Ci racconta, con ironia (come solo lui sa fare!) la disperazione che spesso porta a fare scelte drastiche e la voglia di affermazione che comporta il distacco da affetti e sentimenti importanti. Ma soprattutto ci racconta delle storie di uomini e donne, vite che si intrecciano con altre e che si influenzano a vicenda.
La voce fuori campo di Laura Morante, ma soprattutto gli occhi attenti e sempre sorpresi di una bambina occhialuta rendono il racconto quasi "incantato", come una fiaba moderna, una fiaba dei giorni nostri. Ed è così che la caverna di Platone ed il Demiurgo vengono compresi solo da questa bimba, dalla sua capacità disarmante di guardare negli occhi Marta e di dirle che da grande vorrà essere una filosofa anche lei...
martedì, aprile 01, 2008
la bambina filosofica...esperienza delirante!
gironzolando in libreria (non faccio nome, per ovviare ai soliti problemi pubblicitari, quindi mi limito ai cognomi: feltrinelli!) mi sono imbattuto nel nuovo volumetto de la bambina filosofica. Simpatica serie di aforismi e citazioni filosofiche, sfogliate e interpretate da una piccola bimba bisbetica, riflessiva e cinica, creata dalla penna, anzi matita di vanna vinci. La bimbetta, reduce da due altri volumetti dove si inerpicava e tentava di sopravvivere alla realtà di tutti i giorni oppure si imbatteva nel tentativo di scrivere un libro, questa volta ripropone citazioni e frasi celebri tratte da tutti i mondi culturali di ieri, oggi e magari domani...
almeno un buono spunto, sorprendente, leggero, spensierato e comunque sia efficace da cui far partire qualche interessante riflessione...provateci, va bene anche per accompagnarvi in viaggio, per portarvi nelle braccia di morfeo o per provare ad esprimervi al meglio nel vostro angolo più intimo!
martedì, marzo 11, 2008
ci sono anche io che ho da inventarmi il futuro...io
Oggi gira così...cito l'intro di una canzone che mi piace molto, anche se tristissima... La perdita di un obiettivo, di una ragione per alzarsi la mattina e lottare per qualcosa, fosse anche il nostro miglior nemico, è l'assenza più grande che possiamo provare
...e si, è proprio così! sembra 1banalità, ma solamente quando non ci sono più alcune persone, alcuni sentimenti, ci rendiamo conto di quanto fossero importanti per noi.
Paradossale diventa allora non comprendere che una ragione per vivere, per sorridere al giorno che sta arrivando o per ringhiare alle prime luci del mattino e al raggio di sole che ci butta giù dal letto, deve comunque
esserci. La ragione è ovviamente diversa per ognuno di noi, è più o meno chiara...forse è persino più di una. Per qualcuno può essere addirittura fare guerra al proprio nemico, minare la strada di un collega insolente, vendicare le briciole dell'inquilino di sopra finite sulle lenzuola p ulite, prendersi gioco del marito che crede di averla fatta franca, ma in realtà quel colletto sporco di rossetto rosa e quel succhiotto sul collo non è mica passato inosservato, punire la cassiera del supermercto che tutte le volte schiaccia la frutta sotto le scatole di tonno, preparandoci la borsa della spesa, distruggere la televisione in un momento di rabbia, vedendo comparire quei meravigliosi 37 denti di SantoSilvietto, seguire ragazza dai capelli sottili e lo sguardo triste che si incrocia tutte le mattine sul tram, sfiorare il mando del cane del signore con quello strano bastone bianco che si vede tutte le mattine davanti alla scuola, aprire la posta elettronica e scoprire di aver ricevuto quella mail che si attendeva da giorni...
...e si, è proprio così! sembra 1banalità, ma solamente quando non ci sono più alcune persone, alcuni sentimenti, ci rendiamo conto di quanto fossero importanti per noi.
Paradossale diventa allora non comprendere che una ragione per vivere, per sorridere al giorno che sta arrivando o per ringhiare alle prime luci del mattino e al raggio di sole che ci butta giù dal letto, deve comunque
esserci. La ragione è ovviamente diversa per ognuno di noi, è più o meno chiara...forse è persino più di una. Per qualcuno può essere addirittura fare guerra al proprio nemico, minare la strada di un collega insolente, vendicare le briciole dell'inquilino di sopra finite sulle lenzuola p ulite, prendersi gioco del marito che crede di averla fatta franca, ma in realtà quel colletto sporco di rossetto rosa e quel succhiotto sul collo non è mica passato inosservato, punire la cassiera del supermercto che tutte le volte schiaccia la frutta sotto le scatole di tonno, preparandoci la borsa della spesa, distruggere la televisione in un momento di rabbia, vedendo comparire quei meravigliosi 37 denti di SantoSilvietto, seguire ragazza dai capelli sottili e lo sguardo triste che si incrocia tutte le mattine sul tram, sfiorare il mando del cane del signore con quello strano bastone bianco che si vede tutte le mattine davanti alla scuola, aprire la posta elettronica e scoprire di aver ricevuto quella mail che si attendeva da giorni...
giovedì, marzo 06, 2008
la dura legge del gol...
questa volta mi limito ad una citazione molto poetica...che mi è stata segnalata
roba per maschi veri e per non-borghesi, dicono!
godetevela, voi che potete!
si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco e all'improvviso dice:
"Voi non capite un cazzo
è un po' come nel calcio"
E' la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono
Loro stanno chiusi ma
alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi . . .
Si alza dalla sedia del bar chiuso l
Si alza dalla sedia del bar chiuso l
entamente Cisco fa un sorriso e dice:
"Noi abbiam capito tutto
è un po' come nel calcio"
E' la dura legge del gol
gli altri segneranno però
che spettacolo quando giochiamo noi
non molliamo mai
Loro stanno chiusi ma
cosa importa chi vincerà
perché in fondo lo squadrone siamo noi
lo squadrone siamo noi
giovedì, febbraio 21, 2008
consigli per gli acquisti...o meglio per visionari!
Finalmente ieri, dopo un discreto peregrinare, sono riuscita a vedere il tanto sospirato film La ragazza del lago. Bello, niente da dire. L'idea di ambientare un film quasi giallo tra i monti del Carso udinese è buona e si sposa bene con la positiva lentezza della pellicola. Ovviamente a primeggiare su tutti l'interpretazione di Tony Servillo, che nei panni di un commissario di polizia napoletano, trapiantato nell'Est Italia, intuisce negli occhi dell'assassino la disperazione e l'angoscia che lo hanno portato a compiere un duplice omicidio. Sullo sfondo di sentimenti taciuti, di un silenzio familiare portato all'eccesso da un gesto disperato, un lago magico (o presunto tale!) la cui storia viene raccontata nei primi cinque minuti dal matto del paese. Un lago contornato da un bellissimo bosco di pini, dove nella stagione invernale compare un serpente che riesci ad addormentare per sempre chiunque osi guardarlo fisso negli occhi. E nell'immaginario del matto è proprio questo ciò che succede ad Anna, ha osato guardare a lungo, ripetutamente negli occhi il suo assassino, suscitando nel suo animo, con quel suo sguardo dirompente e denunciante, la disperazione angosciante di chi ammazza per amore.
Simile, seppur con contenuti diversi, questo film mi ha ricordato un tranquillo, ma profondo film sulla periferia veneta, girato da Mazzacurati e uscito pochi giorni dopo La ragazza del lago. La giusta distanza ha sempre come protagonista una ragazza, giovane, bella, venuta questa volta da lontano e non una del paese, come succede nell'altro film, catapultata in un piccolo paesino di poche anime. "Il paese è piccolo e la gente mormora" una volta si diceva, ma nonostante il mormorio di fondo, nonostante in piccoli centri come quelli ritratti nei due film tutti sappiano tutto di tutti, resta quel sottile filo conduttore di cose taciute, di momenti immobili nella vita di ogni singolo abitante, sconosciuti anche al più curioso dei vicini di casa, che sanno trasformere un piccolo gesto in una vera e propria tragedia cittadina. Si perchè in questi paesi difficilmente succede qualcosa. Il momento che viene ricordato con maggiore fervore è solitamente quello della festa del paese, le danze lungo il fiume accompagnate da orchestrine di provincia, momento in cui le ragazze addocchiano gli uomini rimasti liberi e si fanno corteggiare dal più appetibile tra questi. Ma è nel silenzio dell'apparenza dove si nascondono i segreti più profondi e proprio lì si celano gli scheletri spesso innocenti, ma qualche volta così ingombranti da farsi inevitabilmente scoprire. E quando si scoprono, per paura di giudizi, per paura di voci troppo pesanti, le conseguenze di solito sono devastanti.
Storie semplici insomma, quelle raccontate nei due film. Così semplici da incarnare davvero la realtà della provincia di oggi, dove tutto sembra scorrere più lento che in città, dove tutti si salutano uscendo di casa e si incontrano a prendere il caffè nel bar della piazza e si raccontano del pettegolezzo del giorno.
lunedì, gennaio 28, 2008
"Persuasione Togliatti o Degasperi"?
Cari lettori della Zarina ieri, domenica 27 gennaio, giorno della memoria, si è svolto il primo atto, quello più popolare, quello più vicino e direttamente coinvolgente per i paullesi, di costituzione del Circolo del Partito Democratico. 150 votanti, con risultati eccellenti anche per le votazione, dato la prima posizione è ricoperta dalla più giovane dei candidati, Sara. Un momento che ha segnato una svolta epocale, forse anche meno, comunque una svolta nella storia anche del piccolo borgo lombardo del sud milanese. Coperta la targa del vecchio partito, smontate le bandiere, con qualche momento di nostalgia e di tristezza, si è aissato il nuovo simbolo e per tutto il giorno una brezza piacevolemente e pungentemente primaverile ha fatto svolazzare la nuova bandiera. Che dire? che certamente la gente ancora dimostra di crederci, nonostante tutto quello che ci circonda. Che tutto sembra decadere, ma i buoni e sani ideali restano sempre in piedi, nonostante il clima nazionale non sia dei migliori. Che le polemiche apparentemente spurie di comici che si improvvisano saccenti, con il semplice vezzo di spazzare via il marcio, ma anche con la presunzione di fare di tutta l'erba un fascio, attecchiscono, ma non più di tanto. Che a livello di paese il coinvolgimento è ancora possibile e che va ovviamente portato avanti nel migliore dei modi possibili e con la massima trasparenza e chiarezza e partecipazione. E questo ovviamente rincuore e riscalda ancora gli animi di noi italiani, che nella politica ci crediamo e per la politica, quella sana, senza interessi e senza sotterfugi ancora spediamo le nostre facce. Per tutto questo calore ovviamente va detto grazie...grazie per la fiducia!
La giornata di domenica ha comunque lasciato spazio a qualche aneddoto e tanti piacevoli incontri e confronti su come sta andando l'Italia e il mondo, nel giorno in cui i Kennedy hanno espresso il loro appoggio a Barack Obama. Il primo simpatico episodio riguarda certamente Pieroz, che con la sua simpatica ironia sabato e domenica ci ha regalato tanti sorrisi. Vale la pena che io spenda qualche parola di elogio nei suoi confronti, gli è dovuta! In effetti ha colto al volo la mia sfida e ha saputo convincere con mezzi a me ignoti (?) Ester a far parte di questa grande famiglia. Ovviamente la politica e il gruppo che si costituisce intorno ad essa è fatto soprattutto di rapporti umani, di scambi di idee e discussioni, ma anche di amicizia, di affetto e di sorrisi...e ovviamente Pieroz potrebbe essere definito un baluardo di tutto ciò! Ogni tanto bisognerebbe sorridere un po' di più, aprire un po' meno le ali verso voli pindarici e tornare a ridere di se stessi e a prendere la vita e prima di tutto noi stessi con maggiore ironia.
martedì, gennaio 15, 2008
...eppure sentire
A un passo dal possibile
A un passo da te
Paura di decidere
Paura di me
Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho
Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobaltoc'è
un senso di te...
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è
un senso di te.
Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è
un senso di te...
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è
Un senso di te
Stamattina mentre ascoltavo questa canzone ho risentito quello che sento dentro, quello che mi fa pensare a te e che ti fa essere presente anche quando non ci sei. Mentre ritrovavo i miei pensieri e le mie emozioni in queste parole mi sono commossa... Proprio come mi hai scritto tu qualche tempo fa...un cuore che cerca sente che qualcosa gli manca, ma un cuore che ha perduto sa di cosa è stato privato...
venerdì, gennaio 04, 2008
comincia il 2008, si chiude un'era...
Dico addio...per davvero questa volta. Dopo aver subito un tentato furto alla fine del mese di novembre, la mia macchinina, che mi ha accompagnata su strada negli ultimi 12 anni, passerà in mano altrui..quanti ricordi! quante avventure, belle e brutte, sperimentate con questa quattro ruote...Solo il primo importante momento trascorso in auto, ovviamente alla guida...Erano solo pochi giorni che avevo la patente ed ebbi il coraggio di fare ben 15 km circa per arrivare sino a Locate a vedere un concerto con Tiziana e Luca. Fu un'esperienza tragica: Luca ha passato tutto il viaggio di andata a dirmi di accellerare o di frenare, così per il ritorno si è meritato la postazione posteriore...
Quante avventure trascorse con la mia mitica punto, quanti km fatti all'inseguimento di gruppi e concerti, soprattutto quelli della Bandazza..
Beh vedremo di fare altrettanto con l'auto che verrà! Addio mia cara macchinina...
Iscriviti a:
Post (Atom)