martedì, giugno 23, 2009

eravamo quattro amici al bar...

Certo che la vita a volte è proprio bizzarra...e io ritorno a scrivere in un giorno in cui, forse l'unico dopo qualche momento di grande soddisfazione, vorrei sbattere la testa contro il muro per risvegliarmi da quello che più che essere la realtà, sembrerebbe soltanto un incubo. Ma ovviamente non potendomi svegliare da questo brutto sogno...allora scrivo e penso a quali sorprese la vita a volte ti riserva. E così mi ritrovo in una sera come tante altre, che non sembrava promettere grandi sorprese, a passeggiare in una delle cittadine più grandi della mia zona al confine tra Lodi e Milano. Arriva una telefonata ed è Andrea che vuole raggiungerci con qualche suo amico..combinazione siamo nella stessa cittadina e passeggiamo a pochi metri di distanza, senza vederci, anche questo in effetti è bizzarro. Al suo arrivo ecco la sorpresa! scopro che ad accompagnarlo in questa scampagnata fuori porta sono tre ragazzi, miei coetanei, che appartengono alla mia infanzia o meglio adolescenza: Alberto, Simone e Matteo. Che roba...e mi viene da sorridere per le cose fatte ormai tanti anni fa, quasi 20, e che forse nel mio profondo spero di ricordare solo io. Arrossisco perchè pur illudendomi che la mia memoria sia più solida della loro, il pessimismo prende il sopravvento e l'illusione sparisce. Arrosisco perchè penso che invece tutte quelle cose condivise se le ricordano proprio anche loro...purtroppo. Niente di grave, niente di troppo impegnativa, semplicemente qualcosa che allora sembrava tanto naturale e che ora risulta un po' imbarazzante, perchè ora siamo grandi e non è più come una volta, come nell'adolescenza che ci si innamorava di uno sguardo, di un particolare e tutto si trasformava in un tunnel nero e senza uscita oppure in una bella favola. Mannaggia...chissà davvero se anche lui si ricorderà delle telefonate fatte dalle mie amiche a casa sua, dei bigliettini sul banco che gli lasciavo, dove snocciolavo frasi a modi bacio perugina, lanciandomi in elogi dei suoi occhi e complimenti nei confronti della sua persona. In effetti con la scrittura ho sempre avuto i miei momenti di gloria, nei sentimenti un po' meno, soprattutto negli anni dell'adolescenza. E quindi forse si ricorderà si, di quella ragazzina tutta occhiali, un po' secchiona, un po' cicciotta che sembrava preoccuparsi solo dei compiti e dello studio e, ahimè, inevce aveva proprio messo gli occhi su di lui...e va beh. E va beh...se poi anche si dovesse ricordare chi se ne importa, forse avrà sorriso anche lui, proprio esattamente come me, tornando a casa e ripensando che a volte le vite si incrociano in momenti diversi e si ritrovano in altri attimi, regalando anche solo per una sera un bel ricordo e un bel sorriso.