giovedì, ottobre 18, 2007

...da troppo tempo!

Da tanto tempo non scrivo più, forse troppo! ma ho avuto la necessità
di rimettere insieme i pensieri oltre al bisogno di recuperare la mia vita di sempre, dopo i ritmi forzati dei giorni scorsi...e allora eccomi di nuovo qui, inevitabilmente cambiata dentro, arricchita di un'esperienza che forse tutti dovrebbero fare nella vita!
Solo un nome e una foto per fermare nella memoria multimediale l'emozione provata nel vedere un luogo a mio avviso maledetto e disumano, come troppi ne esistono al mondo: Mauthausen. Difficile è immaginare oggi l'orrore che tanti uomini hanno compiuto nei confronti di un'umanità innocente, uomini, donne, bambini, ridotti a schiavi, privati della loro identità, trattati peggio di animali.
Vedere quello che è stato e pensare anche solo per un istante di poter essere tra quelle fila, semplicemente per un'idea politica manifestata, per una ribellione resa pubblicamente palese, mi fa domandare come possa essere stato possibile e mi fa venire voglia di leggere, studiare, capire qualcosa che forse da capire non ha proprio nulla, vista la logica schizzofrenica con cui sono state uccise milioni e milioni di uomini e donne. Oggi ci sembra che tutto questo possa essere stato soltanto un incubo, quello dei più orribili e quello che forse in tanti vorrebbero dimenticare, per non svegliarsi di soprassalto la notte, pensado agli orrori commessi. Ma questo non è giusto! Solo per tutte quelle persone che hanno lottato, con la propria vita, con la propria identità, con la propria forza per la libertà di tutti gli uomini, per fare riavere l'identità perduta a migliaia e migliaia di persone, è doveroso ricordare, è necessario tramandare i racconti, le testimonianze vissute direttamente o indirettamente a tutti quelli che abbiamo intorno e che qualche volta danno per scontato che valori come la libertà, l'ugualianza, la possibilità di esprimersi sotto diverse forme siano tutti diritti ormai acquisiti e invalicabili. Questa scala, simbolo delle fatiche quotidiane a cui i deportati di Mauthausen erano costretti a sottoporsi e motivo per cui tanti di loro perivano a causa del pesante carico di granito che portavano sulle spalle, può essere letta come una metafora ai giorni nostri. Salire quei gradini con sulle spalle il peso di un ricordo così ingombrante, con tutta la forza che abbiamo dentro di noi, alimenta la speranza di poter arrivare in cima, così da riuscire a mantere vivi e liberi noi stessi attraverso la continua lotta per i principali diritti che ogni uomo dovrebbe avere...mai smettere di lottare!!!