
martedì, giugno 23, 2009
eravamo quattro amici al bar...

sabato, gennaio 31, 2009
ho fatto un sogno

Così mi soprendo a sognare!
sabato, gennaio 03, 2009
voglio conoscere mauro covacich
Durante questi gi
orni di vacanza mi sono concessa qualche piccola pausa di lettura e ho ripreso in mano un libro di Covacich già letto un annetto fa. Esattamente come allora questo libro mi ha ancora una volta emozionata. Leggendo le parole di questo scrittore triestino (sarà che Trieste è davvero una delle città che più mi è rimasta nel cuore!) ho ritrovato sensazioni, emozioni e persino sentimenti provati e che sto sentendo tuttora. Così ho cercato nelle pieghe di internet, nelle informazioni a disposizione via Adsl qualche notizia in più sull'autore, ma, ahimè, mi sono davvero dovuta accontentare di ben poco...Avrei voluto trovare anche semplicemente un indirizzo mail a cui poter inviare le mie sensazioni e i ringraziamenti per essere riuscito così bene a riportarle su carta, ma niente di niente. E allora a questo punto mi appello ai lettori...magari sarete più bravi di me a rintracciare news al riguardo!

mercoledì, novembre 12, 2008
dopo tanto tempo...

Le mie parole sono sassi, precisi e aguzzi, pronti da scagliare, su facce vulnerabili e indifese, sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi, che accendono negli occhi infinite attese sono gocce preziose, indimenticate, a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato, un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato, sono foglie cadute, promesse dovute, che il tempo ti perdoni per averle pronunciate sono note stonate, sul foglio capitate per sbaglio, tracciate e poi dimenticate, le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire, lo ammetto
strette tra i denti, passate, ricorrenti, inaspettate, sentite o sognate…
Le mie parole son capriole, palle di neve al sole, razzi incandescenti prima di scoppiare, sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare, piccoli divieti a cui disobbedire, sono andate a dormire, sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare fanno come gli pare, si perdono al buio per poi continuare Sono notti interminate, scoppi di risate, facce sovraesposte per il troppo sole, sono questo le parole, dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose Sono mio padre e mia madre, un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire, le parole che ho detto, e chissà quante ancora devono venire…
strette tra i denti risparmiano i presenti, immaginate, sentite o sognate, spade, fendenti, al buio sospirate, perdonate, da un palmo soffiate
giovedì, settembre 04, 2008
volevo fare l'idraulica!!!!!

insomma niente che sia vero e niente che sia riportato ne dalle testimonianze raccolte nel video, ne dall'intento del gruppo di Classe Creativa. Ma sarà mai possibile? Di fronte a questo clima di botta e risposta, a questo infangare sempre tutto e tutti con non so bene quale scopo, mi sorge davvero spontanea una domanda: ma perchè MAI non ho fatto l'idraulico???????????
martedì, giugno 24, 2008
il suo nome è Giancarlo

questo è decisamente un giorno da segnare, evidenziare, ricordare e memorizzare in ognuna delle vostre agende. finalmente dopo tre anni di ossequioso silenzio, dopo un'acuta osservazione del suo abbigliamento, delle sue letture, delle sue espressioni, dei suoi movimenti, dei suoi sguardi ho raccolto tutto il mio (pochissimo!) coraggio e mi sono presentata...si chiama Giancarlo e come già sapevo (dato che sono tre anni che lo sento chiacchierare sulla metropolitana) ha una voce profonda ed un sorriso bellissimo, disarmante. Un primo passo l'ho compiuto, con il terrore che lui possa (con tutte le ragioni di questo mondo!) pensare che io sia una pazza scatenata...una mitomane furiosa, una donna megalomene e del tutto fuori di testa, che probabilmente dopo questa stretta di mano gli ossessionerà la vita...
ora mi scatta il melodramma (voi immaginate una musichetta di sottofondo, degna dei migliori film drammatici della storia del cinema!)! se solo sapesse quante volte ho aspettato che salisse sul quel vagone, quante volte ho sperato di incrociare il suo sguardo, un suo sorriso, di incontrarlo (come qualche volta è capitato!) di vederlo in un luogo che non fosse un trenino sotterraneo della pareti celesti. se solo immaginasse quante notti giancarlo ha fatto parte dei miei sogni, quante volte ho sperato che la sua mano sbattesse sulla mia spalla e che girandosi mi chiedesse scusa, quante volte ho immaginato di chiedergli se quella stessa sera fosse impegnato e se avesse voglia di fare una passeggiata...quante volte ho desiderato cantare con lui, trovarmi con lui sotto un palco, ballare, ridere, scherzare...sapere cosa si nasconde dietro a quel sorriso rivisto infinite volte e cercato tra le facce della gente che popola la metropolitana ogni mattina. ma sarà possibile desiderare tutto ciò? sarà possibile emozionarsi a tal punto per un perfetto sconosciuto???
ancora mi tremano le gambe se ripenso alla sua stretta di mano, alla sua voce che pronuncia il suo nome e alla sua espressione di sorpresa nel vedermi avvicinare e lui e nel presentarmi, banalmente, senza troppi giri di parole, ma con un'emozione forte che credo abbia percepito...
e ora? !?
mercoledì, maggio 21, 2008
aiuto, c'è un uomo nel mio bagno!
questa devo proprio raccontarla...stamattina arrivo in ufficio e, dopo aver sistemato le mie cose, comodamente sulla scrivania che somiglia più al banco di un suk (mercato marocchino) che ad un tavolo da lavoro, mi accomodo nel mio lussuoso bagno. da quando ho cominciato a lavorare in questo ufficio (sono precisamente appena trascorsi tre anni) mi chiedo in continuazione chi abbia avuto l'idea di mettere la doccia in sto bagno e soprattuto se qualcuno mai l'abbia utilizzata. l'unico uso che ne faccio io è per quei miseri esseri viventi che ogni tanto mi porto in ufficio, dicesi piante, e che nonostante le mie premurose cure ed attenzioni (!!!) tirano sempre le cuoia. mah. comunque a parte le digressioni a cui non sono per ora in grado di dare risposta, questa mattina entro in bagno e mi accomodo e ad un certo punto sento degli strani rumori provenire dalla finestra. non capisco bene cosa siano, sembano fruscii, foglie secche che si spostano, ma non arrivo a comprendere dove e verso dove. dopo qualche secondo di silenzio compare una voce e finalmente tutto mi appare più chiaro e anche un po' anomalo: c'è un uomo che cammina su quella specie di terrazzino che si vede subito fuori dalla finestra del mio bagno. ODDIO C'E' UN UOMO NEL MIO BAGNO, penso. e ora cosa faccio? sgattaiolo fuori dal locale di servizio, sperando che non mi abbia vista, con una buona dose di imbarazzo e mi chiedo: ma sarà mai possibile non riuscire a trascorrere neppure quei pochi minuti che dobbiamo dedicare a noi stessi in santa pace???? per qualunque risposta vi rimando a "Sogno B", una delle canzoni migliori di Daniele Silvestri.
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